Lotta al terrorismo in Europa: uno studio di Europol

te-sat2014Europol, l’ufficio europeo di polizia con sede all’Aja, ha diffuso il rapporto annuale 2014 relativo al 2013 sulla lotta al terrorismo nell’Unione europea (europol_tsat_en). Lo studio mostra la situazione nei vari Paesi membri e consente di fare il punto sull’evoluzione dei gruppi terroristici che si avvalgono, con sempre più frequenza, di internet e dei social media per il reclutamento e per la raccolta di fondi. Anche se, per Al-Qaeda, i sequestri continuano a svolgere un ruolo importante per il reperimento di denaro.

Tra le novità, l’incremento di cittadini Ue che si recano all’estero per ottenere un training nell’utilizzo di atti terroristici e tornano in Europa mettendo in atto attacchi violenti. Un fenomeno – scrive Europol – che nel 2013 ha riguardato soprattutto la Siria. Continuano poi gli attacchi terroristici dei gruppi separatisti, soprattutto in Spagna. Vediamo le cifre. Nel 2013, si sono verificati 152 attacchi terroristici nell’Unione europea, 535 arresti per reati legati al terrorismo, con numerosi procedimenti chiusi a carico di 313 individui. Per quanto riguarda gli attacchi terroristici, al vertice della classifica la Francia, seguita dalla Spagna e dal Regno Unito. La Francia è in testa anche per il numero più alto di arresti (225), seguita dalla Spagna (90), dal Regno Unito (77). In Italia gli arresti sono stati 14. Le condanne, nel complesso, sono state 313 (400 nel 2012) con la Spagna in testa (141), seguita dal Regno Unito (52) e dalla Francia (49). Lo studio raccoglie poi le modifiche legislative avvenute nel 2013 in particolare in Belgio, nel Regno Unito, in Austria e in Ungheria.

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