L’insicurezza mondiale colpisce i Paesi meno sviluppati e l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) adotta alcune raccomandazioni per rendere più efficace e operativa la decisione di Marrakesh del 1994 destinata a quei Paesi (insicurezza alimentare). Erano arrivate diverse critiche all’OMC con la richiesta di un intervento più concreto in quest’ambito e, così, nella riunione del 17 aprile, il Comitato per l’agricoltura, nel corso della tredicesima conferenza ministeriale dell’OMC (MC13), ha provato ad andare oltre l’approfondimento dei temi individuando specifiche raccomandazioni rivolte agli Stati per fronteggiare la più grave crisi alimentare dopo la Seconda Guerra Mondiale.
La questione dell’insicurezza alimentare, dovuta anche ad eventi climatici estremi e al surriscaldamento globale, aggravatasi a seguito dell’invasione russa all’Ucraina, peggiorata ancora di più con il conflitto nella Striscia di Gaza, nonché con le aggressioni degli Houthi nel Mar Rosso, ha spinto il Comitato per l’agricoltura a istituire uno specifico gruppo di lavoro che ha portato al nuovo documento. Quattro i punti più rilevanti messi al centro degli interventi: l’accesso ai mercati alimentari, la resilienza della produzione agricola dei Paesi meno sviluppati, il finanziamento delle importazioni alimentari e le questioni orizzontali e trasversali che legano questi campi. Con l’obiettivo di intervenire sia sull’accessibilità di prodotti sia nella fase di distribuzione. Duranti i lavori erano emersi contrasti e questo ha portato a un rinvio rispetto alla tabella di marcia fissata, che prevedeva la conclusione dei lavori a fine 2023. Nei giorni scorsi l’intesa. La questione è anche al centro dei lavori del G7 (qui il documento del vertice dei ministri del commercio di febbraio 2024, Comunicato congiunto G7).
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