E’ stato presentato il 28 settembre, al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, il Libro bianco sul sovraffollamento delle carceri negli Stati parti al Consiglio d’Europa (CM(2016)121-add3 carceri) redatto dallo European Committee on Crime Problems (CDPC). Un problema ancora troppo diffuso e ricorrente che incide sull’effettiva realizzazione dei diritti dei detenuti, con un dato costante ossia che malgrado i numerosi interventi sul piano internazionale, nel 2014 la durata della detenzione è aumentata dell’1% raggiungendo la percentuale, in alcuni Paesi, del 5%. Aumentati del 2,1% i detenuti chiamati a scontare una pena superiore ai 10 anni.
Nel Libro bianco si sottolinea l’assenza di una definizione condivisa sulla nozione di spazio minimo, anche se la lacuna è in parte colmata dagli interventi della Corte europea dei diritti dell’uomo. Sul fronte delle strategie è indicata la necessità di minimizzare il ricorso alla custodia cautelare, di incrementare l’utilizzo di misure alternative idonee a evitare recidive soprattutto in alcuni ambiti come la violenza domestica e le molestie sessuali, di aumentare la giustizia riparatrice e di depenalizzare. Nel Libro bianco, inoltre, è ricordata l’importanza di adottare misure in grado di assicurare il pieno rispetto dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che vieta trattamenti inumani e degradanti come interpretati dalla stessa Corte di Strasburgo, anche in ragione di un dato comune a molti Stati ossia un allungamento delle pene che crea maggiori problemi di reinserimento nella società. Senza dimenticare, poi, si legge nel Libro bianco, che la questione del sovraffollamento può compromettere l’applicazione di atti dell’Unione europea in materia di cooperazione giudiziaria penale come dimostrano anche alcune sentenze della Corte di giustizia Ue.
Si vedano i post http://www.marinacastellaneta.it/blog/carceri-europee-pubblicato-lo-studio-space.html e http://www.marinacastellaneta.it/blog/carceri-le-misure-italiane-convincono-strasburgo.html
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