Linee guida per documentare i crimini e le violazioni dei diritti umani

La lotta all’impunità per crimini di guerra e contro l’umanità, nonché per le gravi violazioni dei diritti umani non è solo compito degli Stati e delle organizzazioni internazionali, ma anche della collettività nel suo complesso. Per sensibilizzare le organizzazioni della società civile, la Procura della Corte penale internazionale ed Eurojust hanno  pubblicato un documento al fine di fornire una guida per la raccolta di informazioni che poi potrebbero essere ammesse come prove dinanzi alla Corte penale internazionale o dinanzi ad altri tribunali (Crimes). In questo modo, si vuole assicurare che siano seguiti alcuni passaggi essenziali per preservare le prove e fare in modo che la documentazione raccolta possa poi essere utilizzata nei procedimenti giudiziari. Nel testo si precisa che le linee guida servono per indicare la strada da seguire in quest’attività, con una particolare attenzione ai comportamenti e alle azioni da evitare, che possono compromettere l’utilizzo di documenti dinanzi ai giudici. Il documento è indirizzato in modo specifico alle organizzazioni della società civile, in particolare impegnate nella tutela dei diritti umani e non, quindi, alle autorità investigative, alle procure o ai legali delle vittime. Centrale – si legge nel documento – è ottenere il consenso di persone fisiche o enti prima della raccolta di ogni informazione che poi potrebbe essere utilizzata in sede giudiziaria. Tale consenso deve essere informato, esplicito e volontario, con la possibilità di revocarlo in qualsiasi momento. Indispensabile, altresì, che le organizzazioni che agiscono in quest’attività intervengano in modo professionale. Da garantire, inoltre, la confidenzialità delle informazioni anche usando la crittografia e altri strumenti idonei a proteggere documenti e persone che contribuiscono all’individuazione delle possibili prove. Una sezione delle Linee guida è dedicata alle persone vulnerabili come minori, anziani, vittime di violenza sessuale e persone con disabilità. Per quanto riguarda l’utilizzo di video e fotografie una particolare attenzione va dedicata al principio di non ledere e a garantire la sicurezza delle persone coinvolte.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *