La libertà di espressione e, in particolare la libertà di stampa, non sono solo diritti in sé considerati ma sono anche essenziali per la costruzione di vere democrazie e per garantire la rule of law. E’ il messaggio lanciato dall’Unesco in occasione della giornata della libertà di stampa del 3 maggio che ha condotto l’organizzazione a presentare una Dichiarazione sul diritto di accesso alle informazioni e sui media indipendenti (wpfd_2014_statement_final) e all’adozione di un Manuale che analizza il trend della libertà di espressione e lo sviluppo dei media nel mondo (227025e). Un dato è certo: le nuove tecnologie allargano le frontiere della libertà di espressione ma, contemporaneamente nel mondo si verifica un incremento delle minacce per i giornalisti. Di qui l’impegno per affrontare vecchie e nuove sfide. Prima tra tutte l’abolizione della concentrazione dei media che impedisce un reale pluralismo. Senza dimenticare le norme penali imposte in numerosi Paesi per fronteggiare la diffamazione che, molto spesso, si trasformano in un limite alla libertà di espressione soprattutto nei casi in cui, come in Italia, è addirittura prevista una misura detentiva.
E’ intervenuto anche il Consiglio dei ministri del Consiglio d’Europa che il 30 aprile ha presentato una Dichiarazione sulla protezione e la sicurezza dei giornalisti e altri media (Decl-30.04.2014_2E), ribadendo il ruolo di “public watchdog” dei giornalisti. Gli attacchi alla stampa e gli ostacoli frapposti dalle autorità nazionali costituiscono una violazione dei diritti umani anche perché colpiscono l’intera collettività che ha il diritto di ricevere informazioni anche scottanti. Gli Stati – precisa il Comitato – devono evitare ogni forma di intimidazione spesso costituita dall’obbligo di svelare la fonte e dall’applicazione sproporzionata di pene in materia di diffamazione.
Sul fronte della libertà di espressione è anche impegnata anche l’Assemblea generale dell’Onu che ha adottato il 18 dicembre 2013 la risoluzione sulla sicurezza dei giornalisti e la questione dell’impunità (N1344923).
Intanto dai dati divulgati da Reporters without borders, nel rapporto annuale 2014 riferito ai dati 2013, risulta che la situazione della libertà di stampa è peggiorata addirittura in alcuni Paesi dell’Unione europea come la Grecia che si colloca al 99esimo posto e l’Ungheria. L’Italia migliora collocandosi al 49esimo posto. La situazione invece peggiora nei luoghi in cui sono in corso conflitti civili come in Mali e nella Repubblica centroafricana
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