Pieno rispetto del Trattato di estradizione con il Brasile e via libera alla consegna di un cittadino brasiliano che deve scontare la pena per traffico di organi e associazione a delinquere nel Paese di origine. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sesta sezione penale, con sentenza n. 30087/14 depositata il 9 luglio (30087:14). L’uomo, condannato nel Paese carioca, si opponeva all’estradizione invocando il rischio di trattamenti disumani e degradanti: la consegna, a suo avviso, costituiva una violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Una tesi non condivisa dalla Cassazione che ha respinto il ricorso e confermato la decisione della Corte di appello di Roma che ha dato attuazione al Trattato sull’estradizione tra Italia e Brasile del 17 ottobre 1989, in vigore dal 1° agosto 1993 e ratificato dall’Italia con legge 23 aprile 1991 n. 144 (http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_3.wp?detail=y&tabait=y&tab=a&ait=AIT32555&aia=AIA78755). Ad avviso della Cassazione nulla impedisce l’estradizione perché, anche i rapporti delle organizzazioni non governative sulla situazione dei diritti dell’uomo in Brasile, mostrano che le violazioni sono frutto di situazioni occasionali e che vi è un progressivo miglioramento della situazione nel Paese. Inoltre, per la Corte di cassazione è stato rispettato il principio della doppia incriminazione che non deve consistere in una “piena e perfetta sovrapponibilità”, essendo sufficiente “un’equivalenza delle concezioni repressive, essendo inevitabile la modulazione delle varie ipotesi di reato nei rispettivi ordinamenti penali”. Ora, poiché il traffico di organi è riconducibile all’articolo 582 e 583 del codice penale, che sarebbe configurabile anche la tratta di persona sanzionata dall’articolo 601 c.p. e che per l’associazione a delinquere non sorge alcun problema riguardo alla doppia incriminazione, la Corte di cassazione ha ritenuto infondato il ricorso e dato il via libera all’estradizione.
Si veda, in senso diverso, il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/estradizione-in-brasile-no-per-le-sistematiche-violazioni-dei-diritti-dei-detenuti.html
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