Carenze nei sistemi giudiziari nazionali che mettono a rischio il recupero di minori coinvolti in procedimenti penali (oltre un milione nell’Unione europea) e minori trattati, di frequente, come adulti, in contrasto con il diritto internazionale e, in particolare, con la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo. Non solo. Atti Ue vincolanti non attuati correttamente e mancata considerazione delle specifiche esigenze dei minori, con aggiunta di violazioni della privacy e media che trascurano le regole deontologiche quando riportano casi che coinvolgono minori. L’Agenzia europea per i diritti fondamentali ha fatto il punto sulla situazione dei minori coinvolti in procedimenti penali, come indagati o imputati, nello spazio Ue e ha pubblicato il 21 giugno 2022 il rapporto “Children as suspects or accused persons in criminal proceedings – procedural safeguards” (fra-2022-children-procedural-safeguards_en) che mostra, in taluni casi, l’adesione formale agli strumenti internazionali ed europei, ma con lacune attuative all’interno degli Stati. Il documento, tuttavia, evidenzia le prassi migliori adottate in alcuni Stati per trovare la strada per assicurare modelli penali a misura di minore. Particolare attenzione è dedicata all’attuazione della direttiva 2016/800 dell’11 maggio 2016 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali (2016:800) che doveva essere recepita entro il 1° maggio 2019. L’Italia è tra i Paesi che non hanno ancora proceduto al recepimento, malgrado la delega legislativa contenuta nell’allegato A della legge 25 ottobre 2017 n. 163 “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017”. L’Italia dovrebbe aver poi comunicato alla Commissione che le norme della direttiva sono già presenti nell’ordinamento interno.
Il documento dell’Agenzia Ue per i diritti fondamentali evidenzia le differenze tuttora presenti anche con riguardo all’età della punibilità in sede penale che varia tra i diversi Stati membri, nonché i diversi metodi utilizzati in caso di dubbi sull’età per mancanza di documenti ufficiali. Mancano spesso statistiche ufficiali: solo due Paesi Germania e Italia raccolgono dati sui procedimenti penali relativi a minori. Il documento, inoltre, si è basato su una ricerca partecipata con interviste a minori e professionisti (giudici, avvocati, educatori, minori, molti dei quali migranti) di diversi Paesi tra i quali l’Italia, evidenziando così le differenze anche con riferimento al ruolo degli avvocati nella difesa dei minori.
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