La Turchia invoca la legittima difesa per giustificare gli interventi nel territorio iracheno

La Turchia ha inviato, il 2 settembre, una lettera al Presidente del Consiglio di sicurezza precisando che se l’Iraq non è in grado di affrontare la questione del terrorismo sul proprio territorio, la Turchia è obbligata ad adottare tutte le misure necessarie per fronteggiare la minaccia terroristica che mina la sicurezza della Turchia. In particolare, la Turchia che, in pratica, si attribuisce il diritto di agire contro il PKK nel nord dell’Iraq, inquadra queste misure nel contesto della legittima difesa secondo l’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, precisando di agire in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza adottate nella lotta al terrorismo (N2023017). In realtà, le autorità irachene hanno protestato in diverse occasioni per le violazioni della sovranità, avvenute anche con l’utilizzo di attacchi con i droni e, da ultimo, la questione è stata discussa nella riunione del Consiglio di sicurezza del 26 agosto. Proprio a seguito del meeting, il Rappresentante permanente turco alle Nazioni Unite ha inviato la lettera di risposta alle critiche emerse nella riunione.

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