La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea è sempre più efficace e ha un maggiore impatto sulla vita delle persone, ma sono ancora troppi coloro che non conoscono la Carta (solo il 42% conosce il documento). E’ indispensabile, così, un intervento, anche delle autorità nazionali, per assicurarne la diffusione. E’ quanto risulta dalla relazione annuale sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea relativa al 2018 presentata dalla Commissione europea il 5 giugno (COM-2019-257). In primo piano, le proposte legislative avviate dalla Commissione europea che mettono al centro la Carta sul cui controllo applicativo vigila anche la Corte di giustizia dell’Unione europea che ha proceduto all’annullamento di alcuni atti Ue in quanto non conformi ai diritti fondamentali garantiti dalla Carta (si veda, tra le altre, la causa C-530/17). La Commissione svolge un ruolo centrale come dimostra il deferimento della Polonia alla Corte Ue, il 24 settembre 2018, per le violazioni del principio dell’indipendenza della magistratura, compromesso attraverso il sistema pensionistico dei giudici. La Corte, il 24 giugno 2019 (causa C-619/18), ha accertato la violazione delle regole Ue. Nel 2018, la Corte di giustizia ha fatto riferimento alla Carta in 356 cause a fronte delle 27 del 2010. Tra le altre, la Corte ha applicato l’articolo 7 con riferimento al rispetto della vita privata e familiare nella causa Coman che ha analizzato la nozione di coniuge (C-673/16), così come in diverse cause in materia di asilo. Ma il successo della Carta è soprattutto nella sua diffusione crescente nella giurisprudenza nazionale: dalla Finlandia al Portogallo (son state 72 le decisioni analizzate dalla Commissione). Un segnale in questa direzione è fornito anche dai sempre più numerosi riferimenti alla Carta in materia di rinvii pregiudiziali (84 casi contro i 44 del 2017 e i 19 del 2010).
Adesso, il passo successivo è la maggiore integrazione della Carta nella vita quotidiana, rafforzando la sua applicazione effettiva e la conoscenza tra cittadini e operatori del diritto. E’ vero, infatti, che la Commissione europea riceve un numero crescente di segnalazioni di presunte violazioni della Carta da parte della collettività (sono state 2.946 le lettere arrivate a Bruxelles nel 2018), ma solo 1.609 lettere riguardavano questioni di competenza UE.
Per ulteriori approfondimenti sull’applicazione della Carta si veda anche il documento di lavoro che accompagna la relazione (SWD(2019)198), con un’analisi articolo per articolo (SWD-2019-198-F1-EN-MAIN-PART-1).
Qui il rapporto 2019 fra-2019-fundamental-rights-report-2019_en
Aggiungi un commento