Presentata la relazione annuale della Commissione UE sulla protezione degli interessi finanziari nell’Unione europea e sulla lotta contro le frodi. Il rapporto, presentato il 23 settembre 2022, si riferisce alle attività nel 2021 (COM(2022)482, COM(2022)482_main_1_EN- Frode) e fa il punto sull’impegno degli Stati e delle istituzioni Ue per tutelare gli interessi finanziari dell’Unione, in un periodo ancora fortemente influenzato dagli effetti della pandemia. Il 2021 – scrive la Commissione – è stato l’anno in cui l’Ufficio della Procura europea ha iniziato le sue attività, a partire dal 1° giugno 2021, con un ulteriore importante contributo alla lotta contro la frode. Nei primi sette mesi di attività l’Ufficio della Procura ha ricevuto 2.832 rapporti e ha aperto 576 indagini. Per quanto riguarda il numero di frodi e di irregolarità riportate dalle istituzioni Ue e dalle autorità nazionali, la Commissione segnala che è rimasto stabile nel 2021 in rapporto al 2020, ma l’entità degli importi è aumentata.
Ricostruito il quadro normativo e istituzionale, anche evidenziando i nuovi atti adottati nel 2021, la Commissione ha passato in rassegna le pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea con particolare riferimento alle cause C-130/19, C-360/20 e C-357/19 riguardanti la protezione degli interessi finanziari dell’Unione europea. Centrale anche il ruolo degli Stati che, in questa direzione, hanno adottato ogni anno una strategia nazionale anti-frode: alcuni Paesi come Italia, Bulgaria, Cechia, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Francia, Croazia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Portogallo, Slovacchia, Svezia hanno aggiornato la struttura di tali strategie.
Rafforzata, nel 2021, la cooperazione internazionale soprattutto nell’applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla corruzione alla quale l’Unione europea è parte e nell’attuazione della Convenzione quadro sul controllo sul tabacco e sul suo Protocollo per eliminare il traffico illecito dei prodotti di tabacco. Focus anche sulla lotta al riciclaggio e sul Regolamento sul Recovery and Resilience Facility. La Commissione ha poi evidenziato i ritardi degli Stati nell’applicazione corretta delle regole a tutela dei whistleblowers che sono spesso scoraggiati dal denunciare per timore di conseguenze negative. Nell’Allegato sono riportati i dati relativi ai singoli Paesi (COM(2022)482_annex1_1_EN).
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