La nuova agenda sulla migrazione prende forma concreta. A due settimane dalla sua adozione (COM(2015)240, 13 maggio, agenda), la Commissione europea ha presentato alcuni documenti che dovrebbero costituire, almeno nelle intenzioni, una svolta, nel segno della solidarietà, seppure distillata a piccole dosi. In questa direzione, avvalendosi dell’articolo 78, par. 3 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che prevede l’utilizzo del meccanismo di risposta di emergenza e dispone che “Qualora uno o più Stati membri debbano affrontare una situazione di emergenza caratterizzata da un afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare misure temporanee a beneficio dello Stato membro o degli Stati membri interessati. Esso delibera previa consultazione del Parlamento europeo”, la Commissione ha presentato, utilizzando per la prima volta la norma indicata, una proposta di decisione per l’adozione di misure provvisorie nel contesto della protezione internazionale a beneficio di Italia e Grecia (COM(2015)286 ricollocazione). E’ stato così previsto un sistema di ricollocazione per i siriani e gli eritrei arrivati in Italia o in Grecia dopo il 15 aprile 2015, con un trasferimento, nei prossimi 2 anni, di circa 40mila persone. Gli Stati riceveranno 6mila euro per ogni persona ricollocata. L’individuazione dei due Paesi è dovuta al fatto che in Italia gli attraversamenti illegali sono aumentati del 277% nel 2014 rispetto all’anno precedente – che vuol dire il 60% di tutti gli attraversamenti illegali nell’Unione europea – e in Grecia l’incremento è stato del 153% (qui le quote previste per ogni Paese (ALLEGATO 1). Adottata anche una raccomandazione con un Programma di reinsediamento, in due anni, per 20mila persone provenienti da paesi non appartenenti all’UE, in evidente bisogno di protezione internazionale secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per i rifugiati (raccomandazione).
La Commissione ha anche proposto un Piano d’azione contro il traffico di migranti (COM(2015)285, Piano d’azione) valido fino al 2020. Tra le misure previste l’ elaborazione di un elenco di imbarcazioni sospette; piattaforme specializzate per rafforzare la cooperazione e lo scambio di informazioni con le istituzioni finanziarie; la cooperazione con i fornitori di servizi internet e i media sociali per individuare e rimuovere rapidamente i contenuti internet usati dai trafficanti per pubblicizzare le loro attività. Bruxelles ha anche fornito alcuni nuovi orientamenti per il sistema di rilevazione delle impronte digitali essenziale per la corretta applicazione del regolamento di Dublino (eurodac). Per procedere poi alla modifica della direttiva sulla Carta blu, la Commissione ha aperto una procedura di consultazione pubblica disponibile nel sito http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-is-new/public-consultation/2015/consulting_0029_en.htm. Qui il testo esplicativo explanatory_text_en.
Adesso il dossier arriva al Consiglio Ue e al Parlamento.
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