Il regolamento Dublino sull’asilo all’esame della CEDU

Il regolamento Ue n. 343 del Consiglio, del 18 febbraio 2003, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda d’asilo presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo (regolamento Dublino) consente agli Stati, in alcuni casi, proprio per assicurare la tutela dei diritti umani, di derogare all’applicazione dei tradizionali criteri di competenza nell’individuazione del Paese che deve decidere sulla richiesta di asilo. E’ stato il Belgio, quindi, a violare la Convenzione dei diritti dell’uomo e non può trincerarsi dietro il rispetto di obblighi internazionali come l’attuazione del regolamento Dublino proprio perché, avendo dati certi sulla situazione dei richiedenti asilo in Grecia, non avrebbe dovuto procedere all’espulsione di un cittadino afgano ad Atene. Lo ha deciso la Grande Camera della Corte di Strasburgo che si è pronunciata con sentenza del 21 gennaio 2011 (M.S.S. contro Belgio e Grecia, 30696/09, (http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?item=1&portal=hbkm&action=html&highlight=&sessionid=65497901&skin=hudoc-en), precisando che lo stesso regolamento impone il rispetto della Convenzione di Ginevra e inserisce eccezioni all’applicazione dei criteri di competenza per l’esame della domanda di asilo se nel Paese che sarebbe competente è a rischio la tutela dei diritti umani del richiedente.La Corte, quindi, che ha modificato il precedente orientamento seguito nell caso K.R.S. contro Regno Unito, ha ritenuto che, in questo caso, il Belgio, decidendo di consegnare un cittadino afgano entrato in Europa dalla Grecia al Paese ellenico ha violato l’articolo 3 della Convenzione che vieta i trattamenti disumani e degradanti, nonché gli articoli 13 e 46. La Corte ha anche condannato la Grecia per le gravi violazioni relative al trattamento dei richiedenti asilo e ha imposto misure individuali e generali oltre a obbligare gli Stati a un indennizzo nei confronti del cittadino afgano.

Dinanzi alla CEDU pendono oltre 1.000 casi riguardanti l’applicazione del regolamento di Dublino, soprattutto contro Belgio, Paesi Bassi, Finlandia e Francia.

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