Il Procuratore della Corte penale internazionale chiede il via libera alle indagini per i crimini in Afghanistan

Il Procuratore della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda, il 3 novembre ha inviato la richiesta per essere autorizzato ad aprire le indagini per i crimini commessi durante il conflitto armato in Afghanistan (Statement of ICC Prosecutor). In particolare, il Procuratore sostiene che sussista una base ragionevole per ritenere che siano stati commessi, in Afghanistan, crimini di guerra e contro l’umanità a partire dal 1° maggio 2003, così come crimini di guerra strettamente legati alla situazione in Afghanistan, dal 1° luglio 2002, sul territorio di altri Stati parti allo Statuto di Roma. Esclusa invece la giurisdizione per fatti commessi prima delle date indicate in ragione dell’incompetenza ratione temporis della Corte penale internazionale. Va ricordato che l’Afghanistan è parte allo Statuto della Corte dal 10 febbraio 2003. Se il Procuratore ottenesse il via libera, potrebbero finire sotto indagine, per la prima volta, militari statunitensi e di altri Stati, come il Regno Unito, che hanno preso parte al conflitto o che si sono occupati dei prigionieri di guerra al di fuori del territorio afgano. La Presidenza della Corte penale internazionale ha assegnato il caso alla Pre-Trial Chamber affinché decida sulla richiesta della Procura (CR2017_06574).

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