Il pacchetto sicurezza perde pezzi grazie al diritto internazionale

La Corte costituzionale ha stabilito che la norma del pacchetto sicurezza che condiziona la celebrazione del matrimonio di cittadini extracomunitari in Italia al possesso di un documento che attesti la regolarità del soggiorno nel territorio italiano è contraria alla Costituzione. Determinanti, nella conclusione raggiunta dalla Consulta con la sentenza n. 245/2011 depositata il 25 luglio 2011 (http://www.cortecostituzionale.it/), le norme della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e, in particolare, l’articolo 12 che assicura il diritto al matrimonio. La questione di costituzionalità era stata sollevata dal Tribunale di Catania al quale si erano rivolti un’italiana e un cittadino marocchino ai quali l’ufficiale dello stato civile aveva opposto un no alla celebrazione del matrimonio perché mancava un documento che attestasse la regolarità del permesso di soggiorno come previsto dall’articolo 116 del codice civile, modificato dalla legge n. 94 del 2009 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica). Una  condizione che secondo la Corte costituzionale è in contrasto con l’articolo 117 della Costituzione anche perché – osserva la Consulta – l’articolo 12 della Convenzione europea, come interpretato dalla Corte di Strasburgo (da ultimo si veda la sentenza del 14 dicembre 2010, O’Donoghue e others contro Regno Unito), impedisce che in un ordinamento, malgrado il margine di apprezzamento attribuito agli Stati, sia stabilito un divieto assoluto “senza che sia prevista alcuna indagine riguardo alla genuinità del matrimonio”, con l’inserimento di una “limitazione generale, automatica e indiscriminata, ad un diritto fondamentale garantito dalla Convenzione”.

1 Risposta
  • bruno nascimbene
    luglio 27, 2011

    Anche il Giudice di pace di Trento aveva sollevato la medesima questione di costituzionalità. L’illegittimità riguarda non solo gli stranieri “extracomunitari”,ma anche i cittadini italiani. Aggiungo: anche i cittadini della UE.
    Il legislatore aveva voluto introdurre la modifica malgrado le diverse opinioni espresse da chi aveva sottolineato il possibile contrasto con la tutela di diritti fondamentali.

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