Le dichiarazioni, nel corso degli anni, non sono mancate ma questa è la prima volta che il Consiglio di sicurezza adotta una risoluzione sulla protezione dell’educazione durante i conflitti armati (qui la bozza che dovrebbe essere definitiva Education). La risoluzione n. 2601 è stata approvata all’unanimità su proposta della Norvegia e del Niger. Il Consiglio è intervenuto anche in ragione del continuo aumento di attacchi alle scuole, in violazione del diritto internazionale umanitario, che hanno effetti devastanti anche perché di frequente le strutture scolastiche sono colpite mentre all’interno ci sono sono studenti e docenti. Tra il 2014 e il 2019 si sono verificati ben 11mila attacchi, con 22.000 tra morti e feriti tra studenti ed educatori. L’educazione è un immenso valore e gioca un ruolo importante per la pace e la sicurezza e, quindi, la comunità internazionale deve avere un approccio olistico e impedire l’interruzione nel processo educativo. Il Consiglio di sicurezza punta anche allo scambio di informazioni sulla protezione delle scuole e condanna l’uso per fini militari delle scuole tanto più che il loro utilizzo da parte di forze armate o di gruppi armati può rendere le scuole obiettivi legittimi, con gravi danni sui bambini e sugli insegnanti. Così, il Consiglio ha chiesto agli Stati di proteggere le scuole che vanno considerate come spazi liberi da ogni forma di violenza. Una maggiore protezione va poi riservate alle studentesse che sono vittime di rapimenti nelle scuole, situazione che determina un’ulteriore diseguaglianza nel processo educativo.
Qui il testo adottato in via definitiva 2601
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