Il Congo ha violato le regole sul trattamento degli stranieri

La Corte internazionale di giustizia dà ragione alla Guinea. Nella sentenza depositata il 30 novembre, relativa alla controversia tra Repubblica di Guinea e Repubblica democratica del Congo (http://www.icj-cij.org/docket/files/103/16244.pdf), l’organo giurisdizionale delle Nazioni Unite, competente a risolvere controversie tra Stati, ha accertato che il Congo ha commesso diverse violazioni del diritto internazionale. In particolare, per la Corte, la decisione delle autorità congolesi di espellere Diallo, un uomo d’affari della Guinea con alcune società in Congo, arrestato con l’accusa di aver turbato la stabilità economica dello Stato, costituisce una violazione dell’articolo 13 del Patto sui diritti civili e politici e dell’articolo 14 della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, anche perché al cittadino era stato impedito di ricorrere in sede giurisdizionale, con la conseguenza che non vi è stata una verifica da parte dell’autorità giudiziaria del provvedimento di espulsione. Inoltre, per la Corte, il Congo ha sottoposto l’uomo d’affari a una detenzione arbitraria, oltre ad aver violato l’articolo 36 della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari. Entro sei mesi, il Congo e la Guinea dovranno cercare un’intesa per l’indennizzo che la Corte ha accordato alla Guinea. In caso contrario si pronunceranno nuovamente i giudici dell’Aja.

Ps. Con sentenza sulle eccezioni preliminari del 24 maggio 2007 la Corte si era pronunciata sull’esercizio del diritto alla protezione diplomatica da parte della Repubblica di Guinea.

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