Il Comitato dei Ministri approva la Convenzione sulla lotta alle manipolazioni sportive

Lo sport è ormai un settore nel quale circolano grandi quantità di denaro. Un business che attrae anche la criminalità e che determina, sempre più spesso, la commissione di reati. Per combattere il fenomeno delle manifestazioni sportive “contraffatte”, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato, il 9 luglio, la Convenzione sulla lotta contro la manipolazione delle competizioni sportive (Committee of Ministers), che sarà aperta alla firma l’8 settembre a Macolin (Svizzera). La Convenzione ha l’obiettivo di prevenire i conflitti di interesse nelle scommesse, intensificare la lotta alla frode, controllare i flussi finanziari che si nascondono dietro le attività di scommesse. In via generale, poi, la Convenzione chiede interventi sulla governance per evitare le manipolazioni sportive. In questa direzione, se è vero che vige il principio di autonomia dello sport è anche vero che gli Stati devono intervenire per garantire l’integrità, che è una caratteristica essenziale delle competizioni. Al centro degli interventi il principio di trasparenza. Il capitolo IV della Convenzione è interamente dedicato al diritto penale sostanziale per fare in modo che gli Stati includano, nel proprio ordinamento, alcuni comportamenti tra i reati e prevedano sanzioni con una funzione deterrente. Sulle sanzioni, l’articolo 22 specifica che esse devono essere effettive, proporzionali e dissuasive, condurre a una restrizione della libertà personale e includere sanzioni monetarie. Al centro dell’attenzione anche la lotta al riciclaggio e la responsabilità delle persone giuridiche.

Per l’entrata in vigore è richiesta la ratifica di 5 Stati.

 

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