I permessi per accudire i figli devono essere concessi senza discriminazione tra sessi

I permessi genitoriali previsti da un ordinamento nazionale devono essere concessi con le stesse modalità a uomini e donne. In caso contrario, lo Stato commette una violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che assicura il diritto al rispetto della vita privata e familiare e dell’articolo 14 che vieta ogni discriminazione sulla base del sesso. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo che, con la sentenza depositata il 7 ottobre (Markin contro Russia, n. 30078/06, http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?item=56&portal=hbkm&action=html&highlight=&sessionid=60573080&skin=hudoc-en) ha condannato la Russia le cui autorità nazionali avevano negato a un militare, padre di tre bambini che si era separato dalla moglie, un congedo per motivi familiari. Prima di tutto, la Corte di Strasburgo ha respinto le eccezioni di irricevibilità avanzate da Mosca, sottolineando che i congedi familiari «coinvolgono una questione importante di interesse generale che la Corte non ha ancora esaminato». E’ vero – osserva la Corte – che l’articolo 8 non riconosce un diritto ai permessi per motivi familiari, ma una volta che gli ordinamenti nazionali li hanno previsti devono garantire una parità di trattamento tra uomini e donne anche perché gli Stati non possono più perpetuare un’antica ripartizione di ruoli tra madre e padre che è in chiaro contrasto con l’evoluzione dei costumi sociali. Unica differenza di trattamento concessa è quella giustificata da ragioni biologiche.

Accertato poi che la legislazione russa procura una discriminazione nei confronti di un gran numero di persone, i giudici internazionali, in forza dell’articolo 46, hanno stabilito «that general measures at national level would be desirable to ensure effective protection against discrimination in accordance with the guarantees of Article 14 of the Convention in conjunction with Article 8. In this connection, the Court would recommend that the respondent Government take measures, under the supervision of the Committee of Ministers, with a view to amending section 11 § 3 of the Military Service Act and the Regulations on military service, enacted by Presidential Decree No. 1237 on 16 September 1999, to take account of the principles enunciated in the present judgment with a view to putting an end to the discrimination against male military personnel as far as their entitlement to parental leave is concerned».

Ps. si veda su una questione analoga il precedente post relativo a una sentenza della Corte di giustizia dell’unione europea.

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