Il diritto alla vita e il principio di non respingimento devono prevalere sulle norme interne approvate per ragioni (quali?) di sicurezza nazionale. Lo ha scritto un gruppo di esperti Onu (si veda oltre l’elenco) in una lettera inviata all’Italia che, da una politica tradizionale di accoglienza, è passata a picconare i diritti umani e le regole internazionali ed europee sul diritto di asilo e non solo (UN experts). Ultimo strumento utilizzato, la proposta di decreto sicurezza bis che il Ministro dell’interno Matteo Salvini vuole portare all’approvazione del Governo arrivando a multare le imbarcazioni per ogni persona soccorsa in mare (punto che sembrerebbe eliminato dopo le osservazioni e le proteste arrivate da tutte le parti) e trasportata sul territorio italiano, predisponendo un sistema non in linea con le regole sul diritto di asilo e con le regole internazionali in materia di diritti umani. Tanto più che politiche migratorie restrittive “contribuiscono a esacerbare la vulnerabilità dei migranti e ad accrescere il fenomeno del traffico di esseri umani”. A rischio – proseguono gli esperti dell’Onu – “le vittime di persecuzioni, di tortura e di abusi dei diritti umani”. Oltre a bocciare la proposta di decreto, gli esperti dell’Onu hanno chiesto la revoca delle due direttive che vietano alle navi di ONG di soccorrere i migranti al largo delle coste libiche ed entrare nei porti italiani (si veda quella del 18 marzo, direttiva_ministro_su_controllo_frontiere_marittime_18.03.2019 e quella del 15 maggio, n. 14100/141 relativa all’intervento della Sea Watch nella SAR libica,direttiva_15_maggio_2019), tutto facendo finta che in Libia ci sia il pieno rispetto dei diritti umani. Tra le violazioni, la Convenzione Onu sul diritto del mare il cui articolo 98, che impone l’obbligo di prestare soccorso verso chiunque si trovi in una situazione di pericolo, si applica a tutte le zone marittime e a vantaggio di tutti coloro che si trovino in pericolo, senza alcuna discriminazione. Allarme anche per una retorica che indica i migranti come possibili terroristi o trafficanti, senza alcuna prova, con ciò contribuendo a aumentare “the climate of hatred and xenophobia, as previously highlighted in another letter to which the Italian Government is also yet to reply”.
Il documento indirizzato all’Italia è stato firmato da Felipe González Morales, Special Rapporteur on the human rights of migrants; Nils Melzer, Special Rapporteur on torture and other cruel, inhuman or degrading treatment or punishment; Maria Grazia Giammarinaro, Special Rapporteur on trafficking in persons, especially women and children; E. Tendayi Achiume, Special Rapporteur on contemporary forms of racism, racial discrimination, xenophobia and related intolerance, Michel Forst Special Rapporteur on the situation of human rights defenders, e Obiora C. Okafor, Independent Expert on human rights and international solidarity.
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