Gli attacchi ai giornalisti sono colpi al cuore della democrazia. Lo dice il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa

Affrontare le violenze contro i giornalisti con grande rigore. Impedire ad ogni costo che i crimini contro i reporter siano impuniti. Garantire indagini trasparenti per individuare i colpevoli di azioni contro i giornalisti. Lo chiede il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muižnieks che ha divulgato il 5 giugno una nota sulla protezione dei giornalisti in Europa (CommDU 028 (2012), http://humanrightscomment.org/?p=9). “Il mestiere del giornalista è un’attività pericolosa anche in Europa” ha osservato Muižnieks. Episodi di violenza contro i reporter si sono consumati in Azerbaigian, ma anche in Germania, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Moldova, Montenegro, Romania e Russia. In Italia sotto scacco soprattutto i giornalisti che si occupano di mafia.

Indispensabile, in caso di minacce contro i cronisti, che le autorità nazionali intervengano con misure efficaci, prevedendo sanzioni severe nei confronti degli autori dei reati. “Le violenze o le minacce di violenza nei confronti di giornalisti – ha chiarito Muižnieks – hanno l’obiettivo di ridurli al silenzio e impedire loro di svolgere il proprio lavoro, che può consistere nel rivelare casi di corruzione, di abuso di potere o di discriminazione nei confronti di diverse minoranze. La libertà dei media è essenziale per una democrazia poiché condiziona l’esercizio di altre libertà, in particolare la libertà di riunione e associazione”.

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