Giudici di pace: il Comitato europeo dei diritti sociali accoglie il ricorso contro l’Italia

I giudici di pace hanno ragione. L’Italia ha violato gli obblighi in materia di sicurezza sociale riconosciuti dalla Carta sociale europea. Lo dice il Comitato europeo dei diritti sociali che ha accolto il ricorso dell’Associazione nazionale dei giudici di pace e, con decisione del 5 luglio 2016, pubblicata il 15 novembre, ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 12, par. 4, lett. b, della Carta sociale europea del 1961 modificata nel 1996 (ratificata dall’Italia con legge 9 febbraio 1999 n. 30), in base al quale gli Stati sono tenuti ad assicurare “l’erogazione, il mantenimento ed il ripristino dei diritti alla sicurezza sociale con mezzi quali la totalizzazione dei periodi di contribuzione o di lavoro compiuti secondo la legislazione di ciascuna delle Parti” (decisione n. 102/2013, giudicidipace). Il Comitato ha respinto tutte le eccezioni del Governo sottolineando l’importanza del principio di non discriminazione con rispetto all’acquisizione di diritti sostanziali contenuti nell’art. 12 della Carta sociale europea. Nel caso in esame, il Comitato ha accertato che i giudici di pace sono pienamente integrati nello staff del sistema giudiziario come risulta anche dal Piano delle perfomance del 2014 e, di conseguenza, non è ammissibile una differenza di trattamento, anche rispetto ai giudici onorari, proprio sul piano della sicurezza sociale. Tra l’altro, osserva il Comitato, i giudici di pace riducono l’attività come professionisti avvocati, con conseguenze negative perché non raggiungono la soglia necessaria ai fini della registrazione nella Cassa forense. E’ vero che sono state introdotte alcune modifiche ma quello che manca, secondo il Comitato, è una regola chiara dalla quale si possa evincere che il Governo abbia deciso di garantire a tutti i giudici di pace una copertura sul fronte della sicurezza sociale. Incomprensibile anche la differenza di trattamento rispetto ai giudici onorari aggregati. Il Comitato ha respinto le giustificazioni del Governo che sosteneva la legittimità delle diversità nel sistema di sicurezza sociale in ragione delle differenze nelle procedure di selezione.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/reclamo-dei-giudici-di-pace-superato-il-primo-step-dinanzi-al-comitato-europeo-dei-diritti-sociali.html

1 Risposta
  • Leo
    dicembre 8, 2016

    Buongiorno, cosa determina in concreto la decisione del CEDS ?
    Quali sono le eventuali sanzioni in caso di inottemperanza dello Stato dichiarato inadempiente? E dopo quanto tempo assume rilievo la condotta omissiva?
    Grazie, cordiali saluti

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