Extraordinary renditions e abusi del segreto di Stato per occultare la verità: uno studio dal Parlamento europeo

E’ ancora una volta il Parlamento europeo a tornare sulla responsabilità degli Stati nei casi di extraordinary renditions. Vicende che molti Stati vorrebbero seppellire senza far luce su fatti che gettano pesanti ombre sul livello di democrazia reale di molti Paesi europei. Con l’obiettivo di non dimenticare, la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni dell’europarlamento ha diffuso uno studio dal titolo “A quest for accountability? EU and Member States inquiries into the CIA Rendition and Secret Detention Programme” (IPOL_STU(2015)536449_EN). Lo studio fortemente voluto, seppure tra non poche opposizioni, dai parlamentari europei, partendo dal rapporto Feinstein del Senato americano e dalle pronunce della Corte europea dei diritti dell’uomo, analizza il livello di coinvolgimento di alcuni Paesi europei, Italia, Lituania, Romania e Regno Unito, che non hanno esitato ad accantonare regole fondamentali in materia di diritti umani, alla base della democrazia per supportare e realizzare le renditions. Con un ulteriore dato negativo perché le autorità nazionali di questi Paesi hanno cercato di nascondere la realtà e ostacolare il lavoro delle autorità inquirenti nell’accertamento dei fatti attraverso un abuso del segreto di Stato (si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/per-la-consulta-segreto-di-stato-senza-limiti-anche-se-sono-in-ballo-violazioni-dei-diritti-umani.html). In questa direzione lo studio ricorda proprio l’Italia e il caso Abu Omar: grazie all’allora Procuratore di Milano Armando Spataro e all’operato di alcuni giornalisti le indagini sono andate avanti malgrado gli ostacoli frapposti dalle autorità governative italiane e statunitensi. Adesso sulla vicenda si attende la pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo che dovrebbe essere depositata nei prossimi mesi.

20120320PHT41270_originalLo studio, intanto, ricostruisce gli approdi della Corte europea dei diritti dell’uomo nelle sentenze al-Nashiri contro Polonia, Husayn (Abu Zubaydah) contro Polonia e El-Masri contro ex Repubblica jugoslava di Macedonia, mentre si è in attesa delle sentenze Abu Zubaydah contro Lituania, al-Nashiri contro Romania e Nasr e Ghali contro Italia.

Si vedano i post http://www.marinacastellaneta.it/blog/europarlamento-nuove-indagini-sul-ruolo-dei-paesi-ue-nelle-azioni-della-cia.html e http://www.marinacastellaneta.it/blog/necessario-fare-luce-sui-casi-di-tortura-e-sulle-extraordinary-renditions-lo-chiede-lonu-agli-stati-uniti.html.

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