La Lituania, insieme ad altri Stati, sta procedendo, in applicazione del principio della giurisdizione universale, a un’indagine preliminare verso gli autori di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e, grazie all’articolo 110 del codice penale lituano, anche per il crimine di aggressione. Non solo. Anche le autorità polacche hanno avviato indagini in base all’articolo 117 del codice penale polacco per la guerra di aggressione scatenata da Putin e per altri crimini, nonché in base all’applicabilità del diritto polacco agli stranieri che commettono reati all’estero contro gli interessi della Polonia (articolo 110). Nel meeting di coordinamento tenutosi il 2 marzo 2022, anche Eurojust interviene per individuare le misure utili per i procedimenti in corso di istruttoria. Punto centrale è la raccolta delle prove anche attraverso le testimonianze di molti cittadini ucraini costretti ad abbandonare la propria vita per mettersi in salvo. L’11 marzo si è svolta anche la riunione straordinaria voluta dal Segretario per la Rete sul genocidio, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità (rete istituita nel 2002 e modificata nel 2003): all’incontro hanno partecipato anche il Procuratore generale dell’Ucraina, il Procuratore della Corte penale internazionale, il Commissario Ue per la giustizia e i punti di contatto nazionali della Rete sul genocidio, nonché alcune organizzazioni non governative impegnate in Ucraina.
Intanto, il 28 marzo, Ucraina, Lituania e Polonia hanno siglato un accordo per l’istituzione di un Joint Investigation Team per favorire lo scambio di informazioni. La partecipazione è estesa anche agli altri Stati membri. Va ricordato che l’Ucraina è uno dei 10 Stati terzi che ha un Liaison Prosecutor a Eurojust (scheda). Tra gli obiettivi, anche la cooperazione con la Procura della Corte penale internazionale (Eurojust crimes).
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