La pandemia da Covid-19 ha messo in luce la pericolosità delle carenze di medicinali e di dispositivi medici, che possono causare gravi rischi per la salute e per la stessa vita di ogni essere umano. Per fare in modo che in ogni situazione, anche di carenza di farmaci, siano garantiti i diritti umani e non si verifichino situazioni discriminatorie, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato, il 1° febbraio, una raccomandazione sull’accesso equo ai farmaci e ai dispositivi medici in situazioni di carenza (CM/Rec(2023)1Raccomandazione). Il documento, che è accompagnato da una relazione esplicativa (rapporto esplicativo), è stato redatto dal Comitato direttivo sui diritti umani nel campo della biomedicina e della salute. Il filo conduttore per ogni intervento in queste situazioni è assicurare l’attuazione dei principi di responsabilità, trasparenza e inclusività che sono essenziali per l’accesso equo all’assistenza sanitaria, da garantire sia nella pratica clinica di routine sia in caso di emergenza. Questo vuol dire che va applicato, come stabilito dall’articolo 4, il principio di non discriminazione e al tempo stesso predisposto un criterio che tenga conto della prioritarizzazione di alcune situazioni, dovute allo stato di salute del singolo individuo. La raccomandazione chiarisce che, se a una persona non è assicurato l’accesso a farmaci salva vita, le autorità nazionali devono fornire un supporto medico alternativo o l’applicazione di cure palliative. Il capitolo IV del provvedimento è rivolto alle misure preventive che servono ad evitare situazioni di carenza laddove si verifichino delle emergenze. In questo senso è di particolare importanza la raccolta dei dati epidemiologici, sulle prassi cliniche e di salute pubblica, sulle infrastrutture sanitarie e sulle capacità di fornire servizi medici, dati di natura sociologica e dati sulle diseguaglianze nel contesto sanitario. E’ altresì richiesto agli Stati di intervenire per adottare strategie in grado di ridurre l’impatto e la durata della carenza di farmaci e dispositivi medici. Tra le strategie di mitigazione, il Comitato individua il monitoraggio costante della disponibilità dei medicinali e delle attrezzature mediche.
La raccomandazione s’inserisce nel contesto del Piano di azione strategico sui diritti umani e le tecnologie in biomedicina (2020-2025) nel quale è evidenziata l’importanza dell’intelligenza artificiale sul miglioramento della salute e, però, al tempo stesso i rischi sui diritti umani che possono derivare da una massiccia acquisizione di dati (Strategia 2020-2025).
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