La Commissione giuridica del Parlamento europeo ha diffuso ieri uno studio dal titolo “The evidentiary effects of the authentic acts in the Member States of the European Union, in the context of successions” (IPOL_STU(2016)556935_EN) per fornire informazioni agli operatori del diritto sugli effetti probatori degli atti pubblici. Al centro del volume redatto dal prof. Paul Beaumont, da Jonathan Fitchen e Jayne Holliday, il regolamento Ue n. 650/2012 relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e degli atti pubblici in materia di successioni e alla creazione di un certificato successorio europeo, in vigore del 17 agosto 2015, con speciale riguardo all’articolo 59 del regolamento. Lo studio, ricostruita la portata del regolamento, analizza gli effetti degli atti pubblici tenendo conto di un approccio comparativo alla luce della non armonizzazione del diritto sostanziale e delle diverse modalità con le quali gli atti pubblici sono adottati sul piano interno. In base all’articolo 59 è riconosciuta l’efficacia probatoria di un atto pubblico nello spazio Ue a condizione che gli effetti non siano manifestamente contrari all’ordine pubblico dello Stato membro interessato. Lo studio, analizzata la portata del regolamento e il ruolo dei notai, dedica una parte rilevante all’analisi dettagliata della legislazione nazionale degli Stati membri (va ricordato che Danimarca, Regno Unito e Irlanda non sono parti al regolamento) anche con riguardo all’inserimento dell’atto Ue.
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/certificato-successorio-europeo-di-competenza-esclusiva-dei-notai.html
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