Droni e diritti umani: il Consiglio d’Europa si mobilita

Il Consiglio d’Europa lancia l’allarme sulle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario provocate dall’impiego sempre più diffuso dei droni. In particolare, l’Assemblea parlamentare ha approvato, il 23 aprile, una risoluzione (Doc. n. 2051, risoluzione), con 53 voti a favore, 1 no e 2 astensioni e una raccomandazione (Doc. n. 2069, 55 sì, 1 no e una astensione, raccomandazione). USdroneI due testi fanno seguito al rapporto su “Drones and Targeted Killings: the Need to Uphold Human Rights and International Law”, redatto da Díaz Tejera Arcadio (Doc. n. 13731 del 16 marzo 2015, droni) e approvato dal Comitato affari giuridici. Dal rapporto emerge un quadro allarmante in cui aumentano, in particolare da parte degli Stati Uniti e di Israele, in zone come il Pakistan, lo Yemen, il Sudan e l’Afghanistan, i bombardamenti e le targeted killings con i droni che, ormai, sono usati su larga scala anche perché non mettono a rischio le vite dei piloti. Ma certo quelle dei civili sì, come dimostrato dai numerosi errori e dai cosiddetti danni collaterali verso non combattenti. Nella risoluzione si auspica un sistema di autorizzazione più rigoroso e la costituzione di organismi indipendenti per fare luce sull’utilizzo e sul rispetto del diritto internazionale.

Intanto anche l’Onu, con una dichiarazione di un gruppo di esperti (Onu), ha accolto con favore la dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti Obama in ordine all’accertamento sui danni provocati dai droni nelle azioni per combattere il terrorismo (da ultimo l’uccisione del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, ucciso da un drone mentre era ostaggio dei talebani), ma ha richiamato l’attenzione sulla necessità che l’approccio non sia ex post ma ex ante, con regole in grado di impedire danni e violazioni del diritto internazionale.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *