L’Agenzia europea dell’ambiente ha diffuso la relazione 2015 sullo stato dell’ambiente in Europa (reperibile nel sito http://www.eea.europa.eu/soer). Il rapporto, che mostra gli sviluppi raggiunti sul piano della protezione ambientale grazie agli interventi dell’Unione europea che ha condotto a una diminuzione dei rifiuti in discarica e a un’acqua più pulita, pone l’accento anche sugli effettivi positivi dell’economica verde. Tuttavia, l’Agenzia sottolinea la necessità di adottare nuovi strumenti per realizzare l’obiettivo del programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente “vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”. E questo soprattutto in vista degli obiettivi del 2050. Progressi significativi si segnalano con l’incremento della percentuale del riciclo dei rifiuti con un sensibile miglioramento anche in Italia ma, ad esempio, sul fronte dell’utilizzo delle risorse idriche, l’Agenzia ha segnalato che tra il 1985 e il 2009, cinque Paesi (Italia, Belgio, Cipro, Spagna e Malta) hanno prelevato oltre il 20% delle risorse disponibili con una conseguente situazione di stress per le risorse idriche.
Nella relazione è evidenziata la necessità di fronteggiare la perdita di biodiversità per la scomparsa di habitat di animali e piante. Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, i miglioramenti sono stati indiscutibili proprio grazie alla normativa Ue. detto questo però, la scarsa qualità dell’aria “continua a essere la prima causa ambientale di decessi prematuri nell’Unione europea”. Di qui l’esigenza che a Commissione proponga un nuovo pacchetto di misure. Nel settore del clima, nel rapporto si tiene conto dell’importante diminuzione del 19% delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto al 1990, ma a lungo termine vanno pensate nuove misure per arrivare a una riduzione delle emissioni.
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