Ingiustizia è fatta. Niente estradizione per Battisti.

Non ha funzionato nulla, né nella strategia politica, né in quella processuale, con un Brasile arroccato sulle proprie posizioni di carattere politico, pronto a calpestare il diritto. E ora Cesare Battisti, l’ex terrorista dei proletari armati per il comunismo (pac), condannato in Italia a quattro ergastoli, è libero per sempre. Con buona pace dei parenti delle vittime e della giustizia, seppellita dalla decisione della Corte suprema brasiliana che, l’8 giugn0, a maggioranza (6 a 3) ha respinto il reclamo italiano (http://www.stf.jus.br/portal/principal/principal.asp). Il Governo aveva chiesto alla Corte brasiliana di annullare la decisione dell’ex Presidente brasiliano Luis Inacio Lula che, nell’ultimo giorno del suo mandato, il 31 dicembre 2010, aveva deciso di concedere l’asilo politico al pluriomicida Battisti. Il Governo italiano aveva presentato un reclamo alla Corte suprema che però non ha condiviso la posizione di Roma. Per i giudici brasiliani la decisione di Lula è un atto di sovranità nazionale non sindacabile in sede giurisdizionale. Di nessun valore, quindi, il trattato di estradizione stipulato tra Italia e Brasile il 17 ottobre 1989, in vigore dal 1° agosto 1993 (ratificato dall’Italia con legge 23 aprile 1991 n. 144,http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_3.wp?detail=y&tabait=y&tab=a&ait=AIT32555&aia=AIA78755).

Come reagirà l’Italia? Poche le probabilità che il Governo metta in campo reazioni incisive come la rottura di rapporti diplomatici ed economici con il Brasile (troppi gli interessi nel Paese carioca). Probabile, invece, un’azione giurisdizionale dinanzi alla Corte internazionale di giustizia che, però, non impensierirà più di tanto né Battisti, già a spasso, né il Brasile tenendo conto che prima che la Corte arrivi a una sentenza trascorreranno molti anni.

Per la ricostruzione della vicenda si veda il post del 31 dicembre 2010. Per alcuni commenti sugli aspetti giuridici del caso si veda il sito della Società italiana di diritto internazionale, sezione Forum, (http://www.sidi-isil.org).

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