Diritto al lavoro: il Consiglio per i diritti umani approva una risoluzione

Diritto a un lavoro dignitoso, eliminazione di ogni forma di discriminazione sui luoghi di lavoro nei confronti di persone con disabilità e verso le donne. Formazione continua e accesso alle tecnologie. Questi alcuni dei punti richiamati nella risoluzione 49/11, adottata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il 31 marzo 2022 (diritto al lavoro).

Il diritto al lavoro – precisa il Consiglio – è essenziale per godere di ogni altro diritto ed è inerente alla dignità umana e alla giustizia sociale e deve essere garantito senza discriminazioni. Diffuse oggi, tra le altre, le discriminazioni fondate sull’età che portano, in taluni casi, a meccanismi di ritiro dal lavoro predisposti in modo arbitrario e forzato. Il Consiglio mostra preoccupazioni per l’alto tasso di disoccupazione delle persone disabili e per la diffusione del lavoro sommerso tra queste persone, in violazione delle regole a tutela dei diritti umani. Lo sviluppo delle tecnologie e dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale pone nuove sfide perché  a fronte di una promessa di una maggiore produttività può portare conseguenze, anche negative, sul livello di occupazione. Il documento considera anche l’impatto che i cambiamenti climatici possono avere sul mondo del lavoro e il ruolo dell’Accordo di Parigi che deve portare a una transizione verso un’economia sostenibile ed inclusiva, con nuovi posti di lavoro in questi ambiti. Centrale il ruolo dei privati che attraverso nuovi investimenti sono in grado di fornire nuove opportunità lavorative: necessario, però, che siano rispettati i diritti dei lavoratori e, in questa direzione, il Consiglio auspica una sempre maggiore diffusione e adesione al sistema del Global Compact delle Nazioni Unite.

 

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