“Costa/Enel: Corte costituzionale e Corte di giustizia a confronto, cinquant’anni dopo”: è il titolo del recente volume curato dal professore Bruno Nascimbene, ordinario di diritto dell’Unione europea dell’Università Statale di Milano che, partendo dalla storica sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha affermato il primato del diritto dell’Unione, fa il punto sull’incidenza della pronuncia e sugli sviluppi più recenti nei rapporti tra diritto interno e diritto comunitario. Il volume (qui l’indice completo indice), edito da Giuffré (182 pagine, 19 euro), raccoglie i contributi dei relatori al Convegno organizzato nell’ambito della Giornata europea della giustizia civile ed è di particolare utilità per studiosi e operatori del diritto anche perché dà conto dei più recenti sviluppi giurisprudenziali sia dal punto di vista interno che della Corte di Lussemburgo.
Tra i saggi, dopo quello del prof. Nascimbene sulla teoria del primato, il contributo del prof. Luzzatto, “Il caso Costa/Enel cinquant’anni dopo”, del prof. Valerio Onida, “A cinquat’anni dalla sentenza Costa/Enel: riflettendo sui rapporti tra ordinamento interno e ordinamento comunitario alla luce della giurisprudenza”, del prof. Giuseppe Tesauro “Costa/Enel: qualche riflessione col senno di oggi”, del prof. Antonio Tizzano, “Le ricadute della sentenza Costa/Enel nei rapporti tra giurisdizioni europee”, del prof. Jacques Ziller, “La primauté nel diritto degli Stati membri. Da sei a ventotto”. La ricostruzione della storica causa, fondamentale nel percorso di costruzione europea, è stata affidata all’avvocatessa Bruna Gabardi Vanoli e all’ex referendario della Corte Ue, Paolo Romano Gori. Le conclusioni, su un tema cruciale come dimostrano anche le recenti pronunce, sono del prof. Massimo Condinanzi, “I controlimiti come sintesi ideale tra primato da affermare e identità nazionale da rispettare”.
Nel volume sono anche riprodotti i documenti più significativi collegati alla causa.
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