Crimini contro i giornalisti: impunità intollerabile

Settecento giornalisti uccisi negli ultimi dieci anni, unicamente per aver svolto il proprio lavoro e informato la collettività su fatti scottanti, spesso da zone di crisi e di conflitti. Per ricordare le vittime e giornalistisensibilizzare le autorità governative chiamate a mettere in campo strumenti adeguati volti a tutelare i reporter e individuare i colpevoli autori di crimini contro i giornalisti, le Nazioni Unite, con risoluzione dell’Assemblea generale del 18 dicembre 2013 (A/RES/68/163, N1344923), hanno istituito la giornata internazionale per la sicurezza dei giornalisti e la questione dell’impunità, fissata per il 2 novembre. La data è stata scelta perché in quella giornata, nel 2013, furono uccisi due reporter a Mali. Una data simbolo, per fare in modo che i governi intensifichino gli sforzi per tutelare i giornalisti che svolgono una funzione essenziale per la democrazia e lo sviluppo. Per celebrare la prima giornata internazionale sulla cessazione dell’impunità per i crimini commessi contro i giornalisti, l’Unesco ha diffuso un piano d’azione chiedendo agli Stati di adottare misure idonee a tutelare i reporter, la cui funzione è essenziale per conoscere la realtà di situazioni pericolose, e di perseguire i colpevoli di crimini (UN_plan_on_Safety_Journalists_EN). Anche il Direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, ha diffuso una dichiarazione in cui sottolinea che la sicurezza dei giornalisti non è ancora garantita in modo adeguato (Unesco), così come ha fatto il Relatore speciale sulla promozione del diritto alla libertà di opinione e di espressione dell’Onu David Kaye (News).

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/liberta-di-stampa-mobilitazione-delle-organizzazioni-internazionali.html

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