Corte penale internazionale e politica generale sul patrimonio culturale

 La Corte penale internazionale ha adottato, il 22 marzo 2021, un documento nel quale è approfondito il ruolo della giustizia penale internazionale nella protezione del patrimonio culturale, fornendo un progetto di politica generale della Corte sulla tutela di tale patrimonio (Cultural Heritage – ICC). Questa nozione è stata interpretata in modo ampio dall’ufficio del Procuratore che ha permesso di includere, sulla base anche della prassi internazionale e della numerosa giurisprudenza dei vari tribunali penali internazionali, beni tangibili e intangibili. La distruzione di tali beni – si legge nel testo – ha dirette conseguenze sull’intera umanità e sulla vita della popolazione locale, in quanto tali beni sono testimonianza e patrimonio della comunità internazionale nel suo insieme.

Ricostruito il fenomeno, che ha origini antiche e che, però, ha visto un’escalation nel corso degli ultimi anni (basti ricordare la distruzione dei mausolei e moschee a Timbuktu, di monumenti storici in Siria e di Palmira), nel documento, che dà seguito al piano strategico sull’attività della Corte 2019-2021 (strategic), è analizzata la qualificazione di tali distruzioni come crimini di guerra (articolo 8 dello Statuto della Corte penale internazionale) o come crimini contro l’umanità (articolo 7), con un approfondimento anche di crimini come il genocidio e l’aggressione.  Il documento si propone di chiarire talune questioni che riguardano i crimini contro il patrimonio culturale per favorire l’attività del Procuratore e rafforzare la protezione e la prevenzione dei danni al patrimonio culturale, sottolineando la necessità di sensibilizzare la collettività sull’importanza della preservazione e della protezione del patrimonio culturale. Una parte del documento è rivolta ai criteri per individuare le vittime, colpite direttamente o indirettamente, e ai parametri per valutare la gravità dei comportamenti contro il patrimonio culturale. Sul punto, l’ufficio del Procuratore ha sottolineato la necessità di avere esperti interni per investigare su tali crimini sia nei casi in cui siano commessi nei conflitti armati, sia in altre situazioni.

Si veda il caso al Mahdi nel sito https://www.icc-cpi.int/Pages/cases.aspx#Default=%7B%22k%22%3A%22%22%2C%22r%22%3A%5B%7B%22n%22%3A%22MngDefendant%22%2C%22t%22%3A%5B%22%5C%22ǂǂ416c204661716920416c204d616864692c2041686d6164%5C%22%22%5D%2C%22o%22%3A%22and%22%2C%22k%22%3Afalse%2C%22m%22%3Anull%7D%5D%7D#2ae8b286-eb20-4b32-8076-17d2a9d9a00e=%7B%22k%22%3A%22%22%7D

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