Gli Stati affiancano l’Ucraina nel procedimento dinanzi alla Corte internazionale di giustizia avviato da Kiev nei confronti della Russia. Mosca, per giustificare l’aggressione, aveva accusato l’Ucraina di avere violato la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948. Così, il Governo ucraino si è rivolto alla Corte internazionale di giustizia per fare accertare l’assenza di una base giuridica per l’azione militare russa in Ucraina individuata da Mosca nella commissione di atti di genocidio da parte di Kiev nel Donbass: l’Ucraina respinge le accuse russe circa la commissione di atti di genocidio e sostiene, correttamente, che l’uso della forza non è previsto dalla stessa Convenzione del 1948 come reazione a simili atti (ricorso).
La Corte internazionale di giustizia, il 16 marzo 2022, ha adottato un’ordinanza sulle misure provvisorie chiedendo alla Federazione Russa di sospendere tutte le operazioni militari (ordinanza). L’Unione europea il 13 luglio 2022 aveva presentato una Dichiarazione comune di sostegno all’Ucraina nel procedimento contro la Russia (Joint_statement_on_supporting_Ukraine_in_its_proceeding_at_the_International_Court_of_Justice ). Sono poi intervenuti, in base all’articolo 63, paragrafo 2 dello Statuto della Corte internazionale di giustizia, numerosi Stati tra i quali l’Italia. Ultimo in ordine di tempo la Spagna che ha depositato la dichiarazione di intervento il 29 settembre (il testo della dichiarazione non è ancora disponibile).
Qui tutte le dichiarazioni di intervento Estonia Finlandia Irlanda Danimarca Polonia Italia Lettonia Romania Francia Svezia Stati Uniti Germania Intervento Regno Unito Intervento Nuova Zelanda Intervento Lituania
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