E’ entrata in vigore, il 17 agosto, la Convenzione sui corsi d’acqua internazionali per fini diversi dalla navigazione adottata il 21 maggio 1997 e ratificata dall’Italia con legge 31 agosto 2012 n. 165 (convenzione). L’articolo 36 della Convenzione ne prevedeva l’entrata in vigore il 90esimo giorno successivo alla 35esima ratifica, avvenuta grazie al Vietnam. La Convenzione si propone di tutelare, salvaguardare e favorire la cooperazione tra Stati nella gestione equa e ragionevole dei corsi d’acqua. In base alla Convenzione i Paesi parti devono evitare danni gravi ai corsi d’acqua e devono tenere in “debita considerazione gli interessi degli Stati del corso d’acqua coinvolti, compatibilmente con le esigenze di un’adeguata protezione del corso d’acqua”. Per la soluzione delle controversie, è prevista, falliti i tentativi di accordo, l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
Alla Convenzione hanno aderito diversi Paesi europei tra i quali, oltre l’Italia, Irlanda, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Regno Unito. Tra gli altri firmatari la Siria che ha posto una riserva volta a escludere ogni forma di riconoscimento implicito di Israele (che ha ratificato la Convenzione).
Aggiungi un commento