Procede l’iter in vista dell’adozione di due regolamenti Ue sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di regimi matrimoniali delle coppie internazionali con riferimento ai regimi patrimoniali tra coniugi e agli effetti patrimoniali delle unioni registrate. Il Parlamento Ue, nella seduta plenaria del 7 giugno, ha adottato la risoluzione sulla cooperazione rafforzata (regimi patrimoniali), approvando così la proposta del 2 marzo 2016. Sembra, quindi, avviarsi a conclusione un cammino lungo e pieno di ostacoli. Preso atto che era impossibile raggiungere una soluzione condivisa e unanime rispetto alle proposte iniziali presentate nel 2011, la Commissione e 17 Stati membri (Svezia, Belgio, Grecia, Croazia, Slovenia, Spagna, Francia, Portogallo, Italia, Malta, Lussemburgo, Germania, Repubblica ceca, Paesi Bassi, Austria, Bulgaria e Finlandia) sono andati avanti con la cooperazione rafforzata. Così, il 2 marzo la Commissione aveva presentato una proposta sui regimi patrimoniali delle coppie internazionali legate da matrimonio (property_enhanced_cooperation_en) e una delle unioni registrate (property_registered_partnerships_en) con il fine di agevolare l’individuazione dell’autorità giurisdizionale competente, la legge applicabile e il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze in materia patrimoniale emesse in un altro Stato membro.
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