Convenzione di Aarhus: da rafforzare l’accesso alla giustizia nell’Unione – Aarhus Convention: Council decision to strenghten access to justice in environmental matters

L’accesso alla giustizia in materia ambientale non è attuato in modo effettivo. Di qui la richiesta del Consiglio Ue alla Commissione di presentare uno studio “sulle opzioni dell’Unione per rispondere alle conclusioni del comitato di controllo dell’osservanza della Convenzione di Aarhus relative al caso ACCC/C/2008/32 e, se del caso tenendo conto dei risultati dello studio, una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifichi il regolamento (CE) n. 1367/2006”. Con la decisione 2018/881, il 18 giugno, il Consiglio si è rivolto alla Commissione per procedere in questa direzione, nutrendo dubbi sull’attuazione di un principio cardine della Convenzione di Aarhus – l’accesso alla giustizia – a sua volta espressione del principio n. 10 della Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo (881). Il Compliance Committee della Convenzione di Aarhus (qui la documentazione https://www.unece.org/env/pp/compliance/Compliancecommittee/32TableEC.html) ha evidenziato alcune lacune nel sistema di accesso alla giustizia da parte di organizzazioni non governative nei confronti delle istituzioni Ue e così chiede a Bruxelles di verificare lo stato dell’arte. In particolare, nelle conclusioni ACCC/C/2008/32, riguardante l’accesso alla giustizia a livello dell’Unione “il comitato ha dichiarato che la parte interessata non ha rispettato l’articolo 9, paragrafi 3 e 4, della convenzione per quanto riguarda l’accesso del pubblico alla giustizia poiché né il regolamento Aarhus né la giurisprudenza della CGUE attuano o rispettano gli obblighi imposti da detti paragrafi. Sulla base di tali conclusioni, il comitato direttivo della convenzione di Aarhus ha preparato il progetto di decisione VI/8f relativa all’osservanza da parte dell’Unione europea degli obblighi che ad essa incombono a norma della convenzione («progetto di decisione VI/8f»)”. Di qui l’iniziativa del Consiglio.

Lo studio deve essere presentato, con una valutazione di impatto, entro il 30 settembre 2020.

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