Obiettivo scuole e ospedali. Con i bambini principali vittime di attacchi commessi in violazione del diritto internazionale. Il Rappresentante speciale per i bambini e i conflitti armati, Coomaraswamy, lo ha sottolineato nel rapporto annuale “Bambini e conflitti armati” del 23 aprile 2011 (N1127533) nel quale ha preso in esame 22 situazioni di conflitto (Afghanistan, Burundi, Repubblica Centro Africana, Ciad, Colombia, Costa d’avorio, Repubblica democratica del Congo, Haiti, India, Iraq, Libano, Myanmar, Nepal, Palestina, Israele, Pakistan, Filippine, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Thailandia del sud, Uganda e Yemen). “Molte infrastrutture scolastiche, nel 2010,- ha precisato Coomaraswamy – sono state distrutte da individui armati e sia studenti sia educatori sono stati attaccati, minacciati e intimiditi”. Continua poi il fenomeno del reclutamento dei bambini soldati, utilizzati anche in Iraq e Yemen. Se alcuni progressi sono stati compiuti in Sudan e Somalia, il 2010 resta comunque un anno tragico.
Il rappresentante speciale ha richiamato tutte le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario.
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