Contenzioso “climatico”: i giudici amministrativi francesi chiedono al Governo di adottare le misure necessarie

Il Governo francese è stato inerte e non ha adottato le misure necessarie per fronteggiare l’emissione di gas ad effetto serra e contribuire, così, alla lotta ai cambiamenti climatici. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo di Parigi con la sentenza del 3 febbraio 2021, numeri 1904967, 1904968, 1904972, 1904976/4-1 (riportata dal sito del quotidiano Le Monde, tribunal administratif) con la quale i giudici francesi, preso atto dell’inerzia del Governo, hanno accolto il ricorso di alcune organizzazioni non governative evidenziando i colpevoli ritardi dello Stato. Malgrado la ratifica dell’Accordo di Parigi (ratificato anche dall’Italia con legge 4 novembre 2016 n. 204) e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 12 dicembre 2015, la Francia ha mostrato colpevole lentezza nell’adottare le misure necessarie per assicurare la riduzione dei gas ad effetto serra. Per il Tribunale amministrativo, che ha accertato la responsabilità nella mancata adozione di azioni tra il 2015 e il 2018, il Governo francese deve adottare le misure per impedire un aggravamento della situazione e, entro due mesi, svolgere un supplemento istruttorio. Come richiesto dalle organizzazioni ricorrenti, il tribunale ha “condannato” la Francia a pagare 1 euro per il pregiudizio non patrimoniale subito da alcune ONG (in linea con l’articolo 142-1 del codice dell’ambiente).

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