Consiglio d’Europa: pubblicato il rapporto sulla valutazione del quadro della lotta alla corruzione politica in Italia

Il Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione (GRECO) ha pubblicato, il 28 agosto, il rapporto di valutazione sull’Italia con specifico riferimento alla “prevenzione della corruzione e promozione dell’integrità dei Governi centrali e, in particolare, di coloro che hanno funzioni esecutive di alto livello nel Governo e nelle forze dell’ordine” (corruzione). Si tratta del quinto ciclo di valutazione che ha portato al rapporto adottato a marzo 2024 dopo la visita in Italia a maggio 2023 e, proprio in ragione dell’arco temporale in cui si è svolta la visita, non sono presenti valutazioni di merito sull’eliminazione del reato di abuso di ufficio che, al momento del lavoro del team del Gruppo di esperti, era ancora in discussione.

Il GRECO riconosce che il quadro normativo per la lotta alla corruzione è consistente, ma è così complesso da incidere in modo negativo sull’effettiva applicazione delle norme. Nel documento sono state individuate alcune criticità e alcune lacune con riguardo alle misure preventive necessarie a combattere la corruzione relativa a persone che svolgono funzioni esecutive di alto livello, con specifico riferimento alla regolamentazione sul conflitto di interessi e in materia di trasparenza nella presentazione delle dichiarazioni finanziarie da parte di persone con funzioni dirigenziali.  Nel documento sono formulate 19 raccomandazioni da attuare entro 18 mesi.

Il GRECO ha evidenziato la necessità di interventi al fine di assicurare che tutti coloro che svolgono funzioni apicali del potere esecutivo siano sottoposti a controlli di integrità per prevenire e gestire potenziali conflitti di interesse e ha osservato che è necessario che anche i consulenti dei ministeri siano soggetti alle regole sui conflitti di interesse e alle comunicazioni finanziarie. Inoltre, il GRECO non sembra convinto dal fatto che il codice di comportamento dei dipendenti pubblici applicabile a dipendenti e dirigenti non sia esteso ai titolari di cariche politiche, a collaboratori e consulenti, “indipendentemente così dal rapporto di lavoro e dal ruolo”. Richiesto un intervento normativo per regolare i rapporti con i lobbisti, con l’indicazione specifica, nel segno della trasparenza, dei contatti tra i membri del Governo e i lobbisti. L’Italia dovrebbe anche rafforzare il regime post-incarico ampliandolo “nella sua portata per renderlo applicabile a tutte le persone con funzioni dirigenziali di alto livello”. A cadenza regolare, inoltre, dovrebbe essere svolta un’analisi sistemica dei rischi di corruzione con l’introduzione dei correttivi necessari.

Per quanto riguarda le forze dell’ordine, il GRECO ha espresso preoccupazioni per la scarsa presenza a livello dirigenziale della rappresentanza femminile nella Polizia, nell’Arma dei Carabinieri e nella Guardia di finanza e ha raccomandato interventi per promuovere una rappresentanza più equilibrata.

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