Consegne straordinarie: la Fondazione Soros presenta uno studio sulle prigioni segrete

Un viaggio negli orrori post 11 settembre 2001, quando gli Stati Uniti hanno ideato un programma per combattere il terrorismo internazionale calpestando i diritti umani. Prova a far luce sui casi di prigioni segrete e consegne straordinarie l’Open Society Foundantions. Nello studio “Globalizing Torture Cia Secret Detention and Extraordinary Rendition“, curato da Amrit Singh (globalizing-torture-20120205), sono individuati i casi di gravi violazioni dei diritti umani perpetrati dalle autorità nazionali di numerosi Stati. Sono 136 i casi noti di individui reclusi in prigioni segrete, i cosiddetti “black sites”, sparsi in diverse parti del mondo, sottoposti a tortura per ottenere informazioni. Ben 54 gli Stati coinvolti, in tutto il pianeta: dall’Africa all’Asia, passando per Nord America ed Europa. Tra gli Stati membri dell’Unione europea Italia (a cui è dedicato il capitolo 27), Finlandia, Svezia, Danimarca, Portogallo, Spagna Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Lituania, Polonia, Romania, Germania, Grecia, Irlanda. Ognuno con un diverso contributo: alcuni Stati hanno ospitato carceri segrete, coperto torture, consentito l’uso dello spazio aereo e collaborato alla cattura di presunti terroristi poi trasferiti in luoghi segreti e torturati. Quest’ultimo è il caso dell’Italia, unico Paese che, però, malgrado gli ostacoli frapposti da Governi di diversi schieramenti con un abuso del segreto di Stato, grazie all’operato delle autorità giudiziarie, in particolare la Procura di Milano, è riuscita ad ottenere una condanna in sede penale di agenti italiani e della Cia. Il Canada, invece, è stato l’unico Paese a presentare scuse a una vittima, Maher Arar, mentre Svezia, Australia, Canada e Regno Unito hanno indennizzato alcune vittime. Ma un contributo determinante per far luce sulle vicende potrebbe arrivare dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che dopo la sentenza El Masri, dovrà pronunciarsi nei confronti dell’Italia sui casi Abu Omar e Nasri e Ghali.

Si vedano i post del 12 dicembre 2012 http://www.marinacastellaneta.it/extraordinary-renditions-la-cedu-rompe-il-silenzio-degli-stati.html e del 31 maggio http://www.marinacastellaneta.it/inchieste-sulle-consegne-straordinarie-in-europa-uno-studio-ue-disegna-la-mappa.html

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