La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), che opera all’interno del Consiglio d’Europa, ha pubblicato, il 14 settembre, una raccomandazione sulla prevenzione e sulla lotta all’antisemitismo (CRI(2021)28, antisemitismo). La raccomandazione n. 9 è stata adottata il 1° luglio e diffusa nei giorni scorsi dal gruppo di esperti per richiamare gli Stati sull’importanza dell’adozione di misure per prevenire la diffusione dell’antisemitismo che è in crescita in tutta Europa e, in particolare, online. Nella raccomandazione sono state incluse delle linee guida relative a quattro specifiche aree: 1) politiche e coordinamento istituzionale; 2) prevenzione e istruzione; 3) protezione degli ebrei, delle comunità ebraiche e delle loro istituzioni; 4) azioni penali e applicazione della legge.
L’ECRI ha sottolineato che gli Stato dovrebbero allinearsi a una nozione condivisa che dovrebbe essere quella dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (International Holocaust Remembrance Alliance, IHRA). E’ poi necessario un intervento per regolare i social media e bloccare l’hate speech, in modo conforme ai diritti umani, assicurando la punizione di coloro che commettono gli attacchi antisemiti via web e di coloro che negano l’Olocausto. Nella raccomandazione, sul fronte del negazionismo, sono ricordate le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo con le quali è stato chiarito che il negazionismo non è protetto dalla libertà di espressione fissata nella Convenzione europea.
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