Chiusura di una moschea in Francia: nessuna lesione della libertà di culto

La chiusura di una moschea durante lo stato d’urgenza dichiarato in Francia all’indomani degli attentati terroristici del 2015 e del 2016 non viola la libertà di culto. Lo ha precisato il Consiglio di Stato francese che, con ordinanza n. 405476 depositata il 6 dicembre, ha confermato la chiusura della moschea d’Ecquevilly decisa dal prefetto di Yvelines (ordonnance). A rivolgersi al Tribunale di Versailles era stata un’associazione islamica il cui ricorso era stato respinto. Conclusione condivisa dal Consiglio di Stato secondo il quale non vi è stato alcun pregiudizio di una libertà fondamentale. Questo tenendo conto che sussistono ragioni di ordine pubblico in considerazione del fatto che alcune prediche nella moschea inneggiavano alla violenza, alla discriminazione nei confronti delle donne e chiedevano ai frequentatori di combattere contro le confessioni cristiane. A conferma dell’assenza di illegittimità e del raggiungimento del giusto equilibrio tra libertà individuali e tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, la circostanza che in un percorso di tre chilometri erano presenti altre tre moschee, con la possibilità, quindi, per i credenti di frequentare altri luoghi di culto.

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