A tre anni dall’entrata in vigore della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea come atto vincolante le giurisdizioni nazionali e Lussemburgo fanno riferimento con sempre più frequenza ai diritti riconosciuti nella Carta. E’ quanto risulta dalla relazione annuale sull’attuazione della Carta nel 2012 adottata l’8 maggio 2013 (COM(2013)271, 2012_report_application_charter_en). Sono sempre più ricorrenti – sottolinea la Commissione – le questioni sollevate dinanzi a Bruxelles da parte di cittadini che ritengono si sia verificata una violazione della Carta e questo soprattutto con riguardo alla libertà di circolazione e di soggiorno (18% delle lettere inviate) e al funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali (15%). Sono poi raddoppiate le sentenze nelle quali la Corte di giustizia ha richiamato la Carta: da 43 sentenze nel 2011 a 87 nel 2013. Così come sono sempre più frequenti i riferimenti alla Carta nei rinvii pregiudiziali presentati dai giudici nazionali (da 27 casi nel 2011 a 41 nel 2012). Ma gli sviluppi riguardano anche il piano nazionale. Basti ricordare la sentenza della Corte costituzionale austriaca del 14 marzo 2012 nella quale – ricorda la Commissione – è stato sottolineato che la Carta deve essere considerata nei procedimenti di costituzionalità. Nel Documento di lavoro annesso alla relazione, la Commissione riporta l’attuazione dei diritti della Carta nelle proposte legislative e l’elenco delle pronunce del 2012 nelle quali è stata citata la Carta (Carta swd_2013_172_en).
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