La lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione passa attraverso la confisca dei beni delle bande criminali per evitare che i profitti di attività illecite rientrino “nel circuito dell’economia lecita”. Lo ha detto oggi la Commissaria per gli affari interni Cecilia Malmström nella presentazione della proposta della Commissione Ue della direttiva sul congelamento e la confisca di proventi del crimine nell’Unione europea (COM(2012)85, 1_en_act_part1_v8_1) con la quale Bruxelles vuole fornire agli Stati adeguati strumenti per far seguire il denaro spesso investito al di fuori del Paese di origine del reato. La proposta punta a colmare alcune lacune del precedente quadro normativo e soprattutto della decisione quadro 2005/212 sulla confisca di beni, strumenti e proventi di reato. In particolare, sono inserite norme più chiare per la confisca di beni non direttamente legati a un reato ma derivanti da atti criminali (confisca estesa) e disposizioni per incrementare la confisca nei confronti di terzi che avrebbero dovuto accorgersi dell’origine illecita dei beni. La proposta vuole permettere alle autorità inquirenti di procedere a una confisca cosiddetta limitata perché non basata sulla condanna nel caso di fuga o morte dell’indagato e di procedere al congelamento precauzionale dei beni. La gestione deve essere affidata alle autorità nazionali che devono prevenire ogni forma di svalutazione dei beni.
Dal documento di lavoro della Commissione risulta poi una difficoltà nella confisca dei beni in casi transfrontalieri che invece deve essere semplificata.
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