La direttiva anti-tratta, recepita da 26 Stati membri, non basta a bloccare il fenomeno criminale in crescita continua. Segno che gli Stati non fanno abbastanza per combatterla sia nel consegnare i colpevoli alla giustizia sia nel proteggere le vittime. E’ il quadro che risulta dalla prima relazione annuale presentata il 19 maggio dalla Commissione europea sui progressi nella lotta alla tratta degli esseri umani (COM(2016)267, trafficking_in_human_beings_2016_en) dopo l’adozione della direttiva 2011/36/UE, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime, che sostituisce la decisione quadro 2002/629/GAI, recepita in Italia con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24 (tratta). E’ vero – scrive la coordinatrice anti-tratta dell’UE Myria Vassiliadou – che la direttiva “ha impresso un forte slancio”, ma è necessario che gli Stati “intensifichino i loro sforzi per attuare efficacemente la direttiva”. Dai dati contenuti nel rapporto, risulta che nel biennio 2013-2014 sono state 15.846 le vittime registrate, ma è evidente che si tratta di un dato sottostimato visto che sono poche le persone che denunciano il reato. Tra le vittime, anche cittadini Ue con Bulgaria e Romania in testa, mentre tra i cittadini extra Ue i Paesi di provenienza sono, per numerosità delle vittime, Nigeria, Cina, Albania, Vietnam e Marocco. Nel 2015, come risulta dal documento di lavoro annesso alla Comunicazione (SWD(2016), 159) commission_staff_working_document, factsheet_commission_report_on_the_progress_made_in_the_fight_against_trafficking_in_human_beings_en), in Italia si è verificato un incremento del 300% di vittime provenienti dalla Nigeria, metà delle quali minori non accompagnati. In via generale, nello spazio Ue, il 67% delle vittime registrate è sottoposta a sfruttamento sessuale, il 21% è vittima della tratta ai fini di sfruttamento del lavoro. Colpisce il forte incremento della percentuale di minori vittime della tratta. E’ così evidente la necessità di un rafforzamento delle misure di attuazione per combattere la tratta, con un incremento delle indagini e delle azioni penali, anche con l’introduzione di meccanismi di rapida identificazione e protezione delle vittime. Misure necessarie tanto più che sono chiari i collegamenti tra tratta di esseri umani e altre forme di criminalità, con un aumento dello sfruttamento delle persone più vulnerabili nella crisi migratoria.
Si vedano i post http://www.marinacastellaneta.it/blog/tratta-degli-esseri-umani-recepita-la-direttiva-ue.html e http://www.marinacastellaneta.it/blog/traffico-di-esseri-umani-in-continuo-aumento-nellunione-europea.html.
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