Interviene anche l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa a richiamare il Parlamento italiano al rispetto delle regole di diritto internazionale che garantiscono la libertà di espressione. Il Rappresentante OSCE sulla libertà dei media, Dunja Mijatovic, è intervenuto, oggi, rinnovando l’invito all’Italia a modificare il disegno di legge sulle intercettazioni che “continua a contraddire gli impegni assunti in ambito OSCE specialmente nella parte in cui vieta l’uso di alcune fonti confidenziali e materiali che possono essere necessari per lo svolgimento di un significativo giornalismo investigativo al servizio della democrazia”. Non convince l’OSCE il divieto di pubblicazione di informazioni non più coperte da segreto istruttorio ottenute attraverso le intercettazioni telefoniche e l’obbligo di rettifica previsto per i media tradizionali applicato anche ai siti internet e ai blog. Già a maggio 2011 l’OSCE, in un’analisi del disegno di legge, aveva richiamato l’Italia a rispettare il lavoro dei giornalisti e aveva chiesto di eliminare dal disegno di legge ogni pena detentiva per i reporter (77453).
Si veda anche il post del 9 giugno 2010 “Ecco perché il disegno di legge sulle intercettazioni è contrario alla Convenzione dei diritti dell’uomo
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