Per migliorare il funzionamento dei sistemi nazionali di assistenza legale nel campo del diritto civile e amministrativo, il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, il 31 marzo, ha pubblicato le nuove Linee Guida che dovrebbero servire per stabilire un sistema di assistenza legale accessibile, efficiente, sostenibile e affidabile tra i Paesi parti, con l’obiettivo di assicurare l’effettiva realizzazione del diritto di accesso alla giustizia (Legal aid). Il testo è stato adottato dal Comitato europeo per la cooperazione giuridica. Tra le misure richieste agli Stati, l’istituzione di sportelli unici nei servizi pubblici, una maggiore qualità dei servizi di assistenza forniti a livello nazionale, la predisposizione di criteri di nomina dei legali idonei ad assicurare un alto livello di qualità, l’adozione di codici etici, di misure disciplinari, l’obbligo di comunicare all’assistito, sin dall’inizio, per assicurare un intervento rapido, le alternative possibili nell’assistenza legale, nonché una particolare protezione per le persone più vulnerabili.
Nelle Linee guida, inoltre, è richiesto agli Stati di raccogliere dati per migliorare di anno in anno il supporto a coloro che hanno necessità di ricorrere ai servizi di assistenza legale e garantire che ogni intervento non sia discriminatorio. Le autorità nazionali devono anche monitorare le risorse messe a disposizione per i servizi e devono assicurare un taglio nella burocrazia, eliminando la richiesta di documenti non essenziali. I criteri per accedere all’assistenza giudiziaria a spese dello Stato devono essere ben definiti e resi noti, chiarendo, per coloro che si trovano in una situazione economica che non consente di accedere al patrocinio a carico dello Stato, ma che ugualmente non hanno risorse sufficienti, le possibilità alternative come i servizi di assistenza legale pro bono o le cliniche legali.
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