Approda a Lussemburgo un rinvio pregiudiziale sui limiti alla vendita di farmaci nelle parafarmacie

Ancora una volta i limiti allo svolgimento di alcune attività per i farmacisti italiani arrivano a Lussemburgo. Spetterà alla Corte di giustizia Ue (causa C-159/12, farmacisti) stabilire se è compatibile con il diritto comunitario una normativa come quella italiana che preclude la vendita di farmaci di fascia C, soggetti a prescrizione e non a carico del servizio sanitario nazionale, ai farmacisti che svolgono la propria attività in una parafarmacia. Tutto ha preso il via dal no del Ministero della salute alla richiesta di una farmacista che chiedeva di vendere quel tipo di farmaci e specialità medicinali per uso veterinario nella propria parafarmacia. Di fronte al diniego delle autorità competenti la donna si è rivolta al Tar che prima di risolvere la questione ha chiesto alla Corte Ue chiarimenti sul diritto comunitario con riguardo alle norme sul diritto di stabilimento e sulla libera concorrenza.

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