Il diritto dell’Unione europea deve essere rispettato in modo effettivo per garantire a cittadini e imprese di beneficiare degli stessi diritti e degli stessi vantaggi in tutto lo spazio europeo. Per aiutare gli Stati in questa direzione, la Commissione europea ha pubblicato il 13 ottobre una comunicazione sull’applicazione del diritto Ue per un’Unione che produce risultati, intitolata “Enforcing EU law for a Europe that delivers” (COM(2022)518, Comunicazione) con la quale, nell’intento di prevenire violazioni, Bruxelles fa il punto sugli strumenti a disposizione degli Stati per adeguarsi ed evitare procedure d’infrazione dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, nonché sulle misure messe in campo dalla stessa Commissione per garantire effettiva e corretta applicazione del diritto dell’Unione. Una guida, quindi, a disposizione degli Stati per raggiungere l’obiettivo di un’applicazione rapida e attenta del diritto dell’Unione che richiede sforzi costanti e non azioni frettolose. La finalità è quella di far funzionare il diritto Ue nella pratica a vantaggio di persone fisiche e giuridiche, degli stessi Stati, che evitano costi in cui potrebbero incorrere in caso di non adeguamento e dell’intera Unione. Tra i settori più rilevanti, quello della concorrenza e della politica ambientale: i ritardi nell’attuazione del diritto Ue in questi ambiti procurano danni anche sugli Stati perché – osserva Bruxelles – la completa attuazione della legislazione ambientale dell’Unione potrebbe portare a risparmi pari a 55 miliardi ogni anno, sia in termini di costi legati alla salute, sia in termini di costi diretti sull’ambiente.
La Commissione precisa di aver attivato un dialogo con gli Stati membri per fare in modo che siano individuati i migliori strumenti di applicazione “possibili per far funzionare il diritto dell’Unione nella pratica”. Sul punto, la Commissione dà grande rilievo alle azioni dei giudici nazionali chiamati ad applicare il diritto UE, con la possibilità di avvalersi del ricorso in via pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Tra i passi compiuti per assicurare l’attuazione rapida ed effettiva del diritto Ue, la Commissione segnala il sistema di EU-Pilot che ha portato a numerosi vantaggi soprattuto nel riconoscimento del diritto dei pazienti di avvalersi di cure oltre frontiera nello spazio Ue.
La Commissione farà il punto sui risultati nel 2023.
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