Sono oltre un milione i minori oggetto di un procedimento penale nell’Unione europea. Per garantire una protezione adeguata in ogni fase del procedimento, è stata adottata la direttiva 2016/800 dell’11 maggio 2016 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali, che è applicabile dall’11 giugno (2016:800). E’ vero che gli Stati membri sono già vincolati dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, dalla Convenzione europea sulla salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, nonché dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, ma questo non conduce “a un grado sufficiente di fiducia nei sistemi di giustizia penale di altri Stati membri”. In ogni caso, nella direttiva, proprio per salvaguardare l’applicazione del patrimonio giuridico già acquisito, è garantito il principio di non regressione con la conseguenza che nessuna disposizione della direttiva può essere interpretata in modo da limitare o derogare ai diritti e alle garanzie procedurali assicurati da altri atti internazionali. Le norme minime fissate nell’atto Ue si applicano a minori indagati o imputati in procedimenti penali o oggetto di un procedimento di esecuzione di un mandato di arresto europeo. Tra i punti essenziali, l’obbligo, per gli Stati, di prevedere che i minori siano detenuti separatamente dagli adulti e siano sempre assistiti da un difensore. Va assicurata, inoltre, la registrazione audiovisiva in caso di interrogatori, il diritto all’informazione, il diritto del minore a che sia sempre informato il titolare della responsabilità genitoriale. Gli Stati devono garantire che, laddove possibile, siano utilizzate misure alternative rispetto alla detenzione. L’articolo 16 assicura anche il diritto del minore a presenziare al processo a proprio carico.
La direttiva si aggiunge alle altre cinque direttive che costituiscono un quadro Ue in materia di diritti procedurali e si applica a tutti gli Stati membri ad eccezione di Irlanda, Regno Unito e Danimarca.
Per quanto riguarda l’Italia, il recepimento della direttiva è stato previsto, attraverso la delega legislativa, nell’allegato A della legge 25 ottobre 2017 n. 163 “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017” ma, ad oggi, non è stato ancora approvato il testo definitivo. E’ stato invece adottato il decreto legislativo 7 marzo 2019 n. 24 di attuazione della direttiva (UE) 2016/1919 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, sull’ammissione al patrocinio a spese dello Stato per indagati e imputati nell’ambito di procedimenti penali e per le persone ricercate nell’ambito di procedimenti di esecuzione del mandato d’arresto europeo.
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